A Capurso si onora la Giornata della Memoria. Un’occasione per riflettere che il comune in provincia di Bari dedica soprattutto ai ragazzi e alle ragazze, protagonisti principali degli eventi legati a questa celebrazione.
“È importante parlare di Shoah in questo particolare momento storico. Abbiamo la possibilità di promuovere la tolleranza e la comprensione tra le persone di diverse origini, culture e religioni. Questo è particolarmente rilevante in un periodo in cui il mondo affronta sfide legate all’odio, al razzismo e all’estremismo – spiega il sindaco di Capurso Michele Laricchia -. Un grazie va quindi ai ragazzi e alle ragazze, agli insegnanti alle dirigenti, all’associazione Maschere e Tamburi e a tutti coloro che giornalmente promuovo il bene e l’amore a discapito dell’odio e del male.”
Gli appuntamenti partono venerdì 26 gennaio alle ore 18.00 nella Biblioteca G. D’Addosio con l’appuntamento “Eppure il cielo è azzurro“, a cura dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di primo grado Gennaro Venisti.
La mattina di sabato 27 gennaio, alle ore 09.45, un gruppo di studenti e studentesse delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado Rita Levi Montalcini terrà una lezione di storia di genere per un momento di riflessione condivisa, dal titolo “Come una rana d’inverno. Voci di donne dai lager”.
Alle 10.00, invece, la Biblioteca comunale G. D’Addosio organizza una lettura a tema con laboratorio per ricordarti le vittime della Shoah. L’iniziativa è rivolta a ragazzi dai 6 ai 10 anni. Info e prenotazioni a bibliotecacapurso@gmail.com e +393312307304.
Si continua in serata alle ore 19.00 nella Biblioteca G. D’Addosio con “Niente di personale!”, un appuntamento ricco di teatro, musica e danza: l’arte a servizio della memoria, a cura dell’associazione Maschere e Tamburi. La riflessione parte dalle responsabilità del burocrate Adolf Eichmann, colpevole di aver destinato gli ebrei nei campi di concentramento. Una responsabilità in qualche modo esclusivamente “tecnica”? L’ex gerarca affermava di aver esclusivamente eseguito gli ordini ricevuti: “Niente di personale!”. Un uomo comune, superficiale e mediocre, incapace di pensare al valore morale dei propri atti. E come Eichmann ce ne potrebbero essere altri milioni.